L'influenza architettonica italiana nello spazio urbano georgiano

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Title L'influenza architettonica italiana nello spazio urbano georgiano
Author Paola Santaniello, Eleonora Cozzolino
Project Empowering Youth Community
Date 2024-04-22

L’architettura di Tbilisi, capitale della Georgia, riflette le contraddizioni e le molteplici influenze del suo passato, in cui convivono elementi di civiltà antiche, caratteristiche tradizionali, testimonianze dell’epoca sovietica e tendenze contemporanee.

Soprattutto a partire dagli ultimi vent’anni, il paese ha intrapreso un percorso di affermazione della propria identità, anche attraverso il rafforzarsi di un sentimento europeista. La vicinanza all’Europa si manifesta altresì nell’architettura contemporanea, che è stata affidata, in tempi recenti, a due architetti italiani di fama internazionale che hanno lasciato un’impronta visibile sul paesaggio urbano georgiano. Senza perdere di vista l’essenza storico culturale del paese, il governo georgiano ha cercato di combinare elementi di design moderno con altri più strettamente tradizionali. È così che è possibile passeggiare tra le vie di Tbilisi e imbattersi in caratteristiche abitazioni in legno, di svariati colori, alternate a strutture decisamente più all’avanguardia, principalmente in acciaio e vetro. Tra le vie della città si ritrova quindi un maturato interesse verso un’architettura più sostenibile che cerca di salvaguardare gli edifici storici della città, riadattandone spesso l’utilizzo.

Seguendo questo spirito, all’indomani della Rivoluzione delle Rose del 2003, l’allora neoeletto presidente Saakashvili si è rivolto all'architetto ferrarese Michele De Lucchi allo scopo di conferire un’immagine più europea alla stessa Georgia. Nato nel 1951, l’architetto italiano si è laureato a Firenze nel 1975 e si è imposto, durante il periodo dell’architettura radicale e sperimentale, come figura prominente in movimenti come Cavart, Alchymia e Memphis. Il contributo di De Lucchi si evince in primo luogo nella riprogettazione del quartiere Rike con la costruzione, iniziata nel 2004 e ultimata nel 2009, del nuovo Palazzo Presidenziale. L’edificio, un tempo dimora del presidente Saakashvili, è diventato in seguito sede di una nuova università americana, quando il successore Margvelashvili decise di trasferirsi altrove nel 2013. Un aspetto non sempre menzionato concerne la costruzione della cupola, ispirata al Reichstag di Berlino; non a caso, quest’ultima è stata costruita proprio in Germania sulla base del progetto dell’architetto georgiano Vakhtang Zesashvili e dell’architetto italiano Franco Zagari.

Tra le opere del De Lucchi rientra anche il moderno Palazzo del Ministero degli Affari Interni lungo l'autostrada Kakheti, una struttura completamente rivestita in vetro che ricorda la forma di un nastro ondulato, completata nel 2008.

Merito dello stesso autore è anche il Ponte della Pace. Sebbene la maggior parte della popolazione georgiana non abbia mai accettato la sua costruzione, considerandolo eccessivamente moderno e troppo in contrasto con gli edifici storici che caratterizzano la Old Town, il ponte rimane un inconfutabile simbolo della città e grande attrazione turistica. Sormontando il fiume Mtkvari, la struttura collega il quartiere storico di Bericoni a Ovest con quello di Rike a Est. Inoltre, questo elemento architettonico riserva una curiosità, a molti sconosciuta, nascosta nelle luci intermittenti che illuminano il ponte di sera. Queste, infatti, inviano ogni ora un messaggio in codice morse. Philippe Martinaud, l’ideatore di quest’effetto, ha selezionato tra gli elementi della Tavola Periodica di Mendeleev quelli naturalmente presenti nel corpo umano e li ha successivamente tradotti in codice morse per trasmettere il messaggio ai passanti: turisti e cittadini per la maggior parte ignari della sua esistenza. L’intenzione di Martinaud, per dirlo con le sue parole, è trasmettere un costante inno alla vita e alla pace tra i popoli e le nazioni. Il ponte, con una passerella pedonale e una copertura sinusoidale apparentemente sospesa su quattro pilastri sul fiume, simboleggia il dialogo tra il passato e il presente, di un Paese che avverte la necessità di guardare avanti senza dimenticare la sua storia e la sua identità. Questa relazione tra le due culture ha dato vita a opere uniche e affascinanti che mescolano elementi tradizionali georgiani con tecniche e stili italiani.

Altro contributo italiano all'architettura di Tbilisi è stato dato dal progettista romano Massimiliano Fuksas, architetto di formazione, la cui attività spazia anche nei campi della progettazione urbana e del design. Nella capitale georgiana, la prima struttura realizzata dal romano è stato il Tbilisi Public Service Hall, completato nel 2012, e oggi sede di vari uffici amministrativi. L’edificio, conosciuto anche come House of Justice, è situato nel centro cittadino lungo il fiume Mtkvari, ed è composto da sette volumi a sbalzo coperti di vetro, con una grande piazza centrale che ospita vari servizi di front-office. Soprannominata anche “gli ombrelli”, la struttura comprende la Banca Nazionale della Georgia, il Ministero dell’Energia e il Registro Civile e Nazionale. La sede è stata concepita per riunire in unico spazio la quasi totalità degli uffici amministrativi e burocratici di cui i cittadini hanno bisogno. La funzionalità della struttura si riflette anche nell’organizzazione degli spazi, pensata per ridurre al minimo i tempi di attesa. Tre aree differenziate in base al tempo necessario per ottenere ciò di cui si ha bisogno, assicurano al cittadino un servizio efficiente.

Un’altra opera realizzata dall’architetto romano, ultimata proprio di recente, è il Music Theatre and Exhibition Hall, situato presso il parco Rike, ristrutturato da De Lucchi qualche anno prima. L’edificio è composto da due volumi sagomati dalle linee fluenti, collegati come corpo unico a un muro di contenimento. A ciascun volume corrisponde una funzione: uno ospita un auditorium da 566 posti, il foyer, i locali tecnici per i macchinari e alcuni depositi; mentre l’altro ospita un ampio centro espositivo al quale è possibile accedere direttamente dal parco Rike attraverso una rampa di scale.

Tutte queste opere rappresentano un connubio tra tradizione e modernità, conferendo a Tbilisi un'identità unica e cosmopolita e testimoniando il desiderio del paese di guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici.


Bibliografia e sitografia

  • N. š. Džanberidze, I. N. Cicišvili, "Architektura Gruzii"
  • "Gruzinskaja Architektura perechodnogo perioda"
  • V. V. Beridze, "Architektura Gruzii IV-XIX veka (Očerki po istorii architekturj narodov SSSR)" - 1948
  • https://www.eastjournal.net/archives/74667
  • https://www.tourismconnection.it/en/georgia-architettura-italiana-a-tbilisi/
  • https://www.nationalgeographic.com/travel/article/paid-content-architectural-tour-tbilisi-georgia
  • https://www.archiportale.com/news/2011/01/architettura/tbilisi-il-ponte-della-pace-di-michele-de-lucchi_21137_3.html
  • https://www.lonelyplanet.com/georgia/tbilisi/attractions/public-service-hall/a/poi-sig/1524455/359327
  • https://fuksas.com/tbilisi-service/
  • https://tbilisilocalguide.com/tbilisi/tbilisi-public-service-hall/
  • https://www.georgianweb.com/the-bridge-of-peace-tbilisi-georgia-10-fascinating-facts/