L'influenza architettonica italiana nello spazio urbano georgiano

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L’architettura di Tbilisi, capitale della Georgia, riflette le contraddizioni e le molteplici influenze del suo passato, in cui convivono elementi di civiltà antiche, caratteristiche tradizionali, testimonianze dell’epoca sovietica e tendenze contemporanee. Soprattutto a partire dagli ultimi vent’anni, il Paese ha intrapreso un percorso di affermazione della propria identità, anche attraverso il rafforzarsi di un sentimento europeista. La vicinanza all’Europa si manifesta altresì nell’architettura contemporanea, che è stata affidata in tempi recenti a due architetti italiani di fama internazionale che hanno lasciato un’impronta visibile sul paesaggio urbano georgiano. Senza perdere di vista l’essenza storico culturale del Paese, il governo georgiano ha cercato di combinare elementi di design moderno con altri più strettamente tradizionali. È così che è possibile passeggiare tra le vie di Tbilisi e imbattersi in caratteristiche abitazioni in legno di svariati colori alternate a strutture decisamente più all’avanguardia, principalmente in acciaio e vetro. In questi ultimi edifici si ritrova un maturato interesse verso un’architettura più sostenibile che cerca di salvaguardare gli edifici storici della città, riadattandone spesso l’utilizzo. Seguendo questo spirito, all’indomani della Rivoluzione delle Rose del 2003, l’allora neoeletto presidente Saakashvili si è rivolto all'architetto ferrarese Michele De Lucchi allo scopo di conferire un’immagine più europea alla stessa Georgia. Nato nel 1951, l’architetto italiano si è laureato a Firenze nel 1975 e si è imposto, durante il periodo dell’architettura radicale e sperimentale, come figura prominente in movimenti come Cavart, Alchymia e Memphis. Il contributo di De Lucchi si evince in primo luogo nella riprogettazione del quartiere Rike con la costruzione, iniziata nel 2004, del nuovo Palazzo Presidenziale. Questo edificio, un tempo dimora del presidente Saakashvili, è diventato in seguito sede di una nuova università americana, quando il successore Margvelashvili decise di trasferirsi altrove nel 2013. De Lucchi ha anche progettato il moderno Palazzo del Ministero degli Affari Interni lungo l'autostrada Kakheti, una struttura completamente rivestita in vetro che ricorda la forma di un nastro ondulato, completata nel 2008. Il vero simbolo della città, però, può essere rintracciato nel Ponte della Pace, anch'esso ideato da De Lucchi. Sormontando il fiume Mtkvari, questo collega il quartiere storico di Bericoni a Ovest con quello di Rike a Est. Il ponte, con una passerella pedonale e una copertura sinusoidale apparentemente sospesa su quattro pilastri sul fiume, simboleggia il dialogo tra il passato e il presente, di un Paese che avverte la necessità di guardare avanti senza dimenticare la sua storia e la sua identità. Questa relazione tra le due culture ha dato vita a opere uniche e affascinanti che mescolano elementi tradizionali georgiani con tecniche e stili italiani. Altro contributo italiano all'architettura di Tbilisi è stato dato dal progettista romano Massimiliano Fuksas, architetto di formazione, la cui attività spazia anche nei campi della progettazione urbana e del design. Nella capitale georgiana, la prima struttura realizzata dal romano è stato il Tbilisi Public Service Hall, completato nel 2012, e oggi sede di vari uffici amministrativi. Questo edificio, situato nel centro cittadino lungo il fiume Mtkvari, è composto da sette volumi a sbalzo coperti di vetro, con una grande piazza centrale che ospita vari servizi di front-office. Un’altra opera realizzata dall’architetto romano, ultimata proprio di recente, è il Music Theatre and Exhibition Hall, situato presso il parco Rike, lo stesso parco ristrutturato da De Lucchi qualche anno prima. L’edificio è composto da due volumi sagomati dalle linee fluenti, collegati come corpo unico ad un muro di contenimento. A ciascun volume corrisponde una funzione: uno ospita un auditorium da 566 posti, il foyer, i locali tecnici per i macchinari e alcuni depositi; mentre l’altro ospita un ampio centro espositivo al quale è possibile accedere direttamente dal parco Rike attraverso una rampa di scale. Queste opere rappresentano un connubio tra tradizione e modernità, conferendo a Tbilisi un'identità unica e cosmopolita, testimoniando il desiderio del paese di guardare al futuro senza dimenticare le proprie radici.